Il sito 500px, fondato a Toronto nel 2009, è diventato in poco più che un quinquennio una delle più ampie community di fotografi, capace di riunire più di 6 milioni di creativi, con la particolarità di aver fornito gli utenti anche di un negozio interno che dà loro la possibilità di vendere le licenze del proprio materiale, mettendolo a disposizione di terzi: questo è uno dei principali motivi per cui al momento la società ha raggiunto il patrimonio di 23 milioni di dollari e ha raccolto il contributo di numerosi investitori internazionali.
In un momento così importante per l’azienda, 500px ha deciso di rinnovare con Focus Lab la propria immagine coordinata e di trovare, attraverso il proprio primo rebranding, la via migliore per raggiungere ulteriori obiettivi con la giusta comunicazione.
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Poco incentrata sulla creazione di una vera e propria grafica coordinata, la manovra dell’agenzia è stata quella di focalizzarsi sulla creazione di due nuovi marchi distinti ma in forte dialogo fra loro, un logotipo e un monogramma, con lo scopo – il primo – di rendere finalmente chiaro il nome del sito e – il secondo – di essere un elemento sintetico con cui marchiare il materiale fotografico.
Se il marchio esteso verrà utilizzato per il sito, quello sintetico – descritto come sofisticato, pulito, semplice, articolato, giocoso, forte e distintivo, che richiama idealmente un’impronta digitale, oltre che un obiettivo – è strettamente collegato alle applicazioni per dispositivi mobili touch.
Entrambi i marchi sono già stati implementati nella grafica del sito già presente.
Cliccate qui per il minisito dedicato al rebranding 500px.
(Per le immagini e alcune informazioni, si ringraziano i siti brandemia.org e underconsideration.com)
ioCommento
A me il vecchio logo “5infinito” piaceva; non significava assolutamente niente, non aveva un chiaro legame con il contesto di utilizzo e per di più era fuorviante, perché non esprimeva neanche il nome del sito nella sua interezza; ma mi piaceva: chi altri avrebbe potuto dire di avere un logo di tale semplicità, pesantezza e di così grande successo, comprendente il simbolo dell’infinito? Era un vero top-of-mind nel genere e aveva due grandi pregi: la riconoscibilità e la longevità.
C’è davvero poco da dire su ciò che è stato creato dal Focus Lab, piccolo e giovane gruppo di Savannah, se non che si vede come il progetto è stato creato da giovani e quanto gli sbagli nel loro lavoro siano dovuti proprio a questo: lo percepisco, sono giovane come e più di loro.
Sono andato sul loro sito e ho guardato tutti i loro lavori disponibili: alcuni sono davvero molto carini, ve li consiglio, ma non ho ritenuto che nessuno di quelli – eccezion fatta per il progetto Assembly, molto ben realizzato – fosse per me incisivo: un utilizzo ricorrente di flat design, foto di stock con filtri colorati e slab serif non mi ha permesso di ricordare poi le marche servite dall’agenzia e mi ha fatto pensare che il rebranding di 500px, quando il progetto verrà inserito nel loro sito. si potrebbe benissimo perdere fra queste ultime.
Il minisito è l’attestazione quanto più visibile di come il tutto sia stato gestito in maniera frettolosa nell’elaborazione e nella presentazione: una totale mancanza di storytelling e di qualsivoglia risvolto patetico-emozionale, con lo scopo di coinvolgere emotivamente il visitatore, ci costringe alla lettura di un breve e sterile rapporto sulle migliorie che i nuovi marchi, assolutamente privi di una qualsiasi grafica a loro coordinata, apporteranno, descrivendoli in maniera non chiara.
Il logotipo, privo di qualsiasi supporto esterno di genere quantomeno tipografico (dato il particolare carattere da cui è generato), tocca uno dei vertici maggiori di inutilità che abbia visto negli ultimi “grandi” progetti: è insipido, privo di mordente, poco memorabile, ha come unico scopo nella vita quello di ricordarci il vero nome di 500px.
La mancanza di un vero concept dietro i marchi era poi una cosa prevedibile, almeno dando un occhiata alle tavole di studio diffuse sul web: un guazzabuglio di “500” differenti, che sembrano ricavati da uno scrolling indiscriminato dei font dalla libreria, rivela la completa assenza di una o più linee d’azione strutturate.
Il monogramma è senz’altro ulteriore figlio di un caos generale della fase progettuale: rappresenta un secondo marchio principale con caratteristiche diverse dal logotipo – non avendo con esso, tuttavia, alcuna relazione – e per di più, nella sua volontà di essere un “500”, un’impronta digitale e un obiettivo di macchina fotografica, non riesce a coprire bene nessuno dei tre ruoli, in quanto secondo me completamente illeggibile; citando il bellissimo commento di Modesto Garcia di Brandemia.org: “È come se il cliente fosse rimasto con due diverse proposte, perché entrambe gli piacevano“.
In definitiva, i due nuovi loghi di 500px risultano poco ben disegnati, poco coerenti e poco utili, in quanto – andando inconsapevolmente in conflitto l’uno con l’altro – diminuiscono in modo decisivo la riconoscibilità del sito.
Colgo l’occasione dunque per fare due ragionamenti diversi.
Questo è un rebranding o no?
Qualcuno potrebbe chiedersi se quello di 500px, più che rebranding, possa considerarsi un redesign dei soli marchi, come accaduto recentemente per facebook: la mia risposta allora non potrebbe essere che ancora più decisa; se nel “caso facebook” il marchio è stato sostituito in quasi totale segreto, con un logotipo generato da un carattere della stessa famiglia (potendo in tal modo integrarsi perfettamente con la grafica che già c’era), niente di tutto questo è accaduto con 500px: il disegno e i mood diversi definiscono automaticamente un vero e proprio riposizionamento della marca, che doveva essere presentato e supportato.
Qual è la longevità di questi marchi?
Magari sarò uno dei pochi ma, essendo annoiato dallo stile hipster che ha dato vita nel mondo a decine e decine di redesign flat bidimensionali con tracce fini e arrotondate, è come se avessi assistito all’ennesimo logo in helvetica, con la differenza che quelli in helvetica hanno un’aspettativa di vita molto più lunga.
Sono dell’opinione che questo marchio verrà in pochi anni sostituito: è la maledizione di tutte le grafiche profondamente radicate ai gusti grafici del momento in cui sono state realizzate, ma soprattutto è qualcosa che io auspico fortemente a un sito interessante e affascinante come 500px, che avrebbe meritato un’identità più unica e importante.