Beh? Che roba è questa? Realtà aumentata?
E’ aumentata pure la realtà? E da quando? E il tiggì non dice nulla! Come dici? Non è come penso? Non ho capito nulla? Braccia rubate all’agricoltura sarà lei e tutta la sua famiglia! Ahhhh…. ok, è una cosa nuova. Sti giapponesi. Non è giapponese?
Sì, di sicuro è nuova, anche se si prevede che nel giro di dieci anni decuplicherà il giro d’affari di chi riuscirà ad accaparrarsi questa cicciosissima torta.
Ma cos’è questa realtà “che aumenta”? Quelli “bravi” direbbero che la realtà aumentata è l’arricchimento della percezione sensoriale dato dai cinque sensi con dati aggiuntivi normalmente non percebili.
Qualche esempio? Stai guidando il tuo vascello pirat… pardon, la tua auto, e noti che si accende un’antipatica spia sul tuo cruscotto. Un tempo avresti preso il manuale di istruzioni di cinquemilaottocentoventottordcicimila pagine e cercato prima la lingua italiana, tra l’islandese e l’iraniano, e poi avresti tentato di capire cosa fosse quella maledetta spia…. Oggi no! Inquadri con il cellulare la spia sul cruscotto e vualà! Compaiono sullo schermo tutti i dati relativi su quella spia, su cosa indica e il tipo di guasto possibile. E ovviamente anche eventuali meccanici in zona. Fantascienza? No, ormai è alla portata di tutti, grazie alla sempre maggiore diffusione di device portatili.
Altro esempio: sei in strada, città che non conosci, sai solo che ti sei allontanato anni luce dall’albergo e che hai una fame che divoreresti un oriundo con tutte le scarpette da ginnastica. Cosa fai? Tiri fuori il tuo bel cellulare, apri l’applicazione dedicata, inquadri la strada dove ti trovi… ed ecco comparire, in corrispondenza degli edifici, tutte le eventuali attività commerciali presen… aspetta, trovato un sushi bar, a dopo!
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Comincia ad essere un po’ più chiaro? Domande in sala? Tutto chiaro? Come dici? No, non è mia la macchina parcheggiata in doppia fila! E non interrompere! A questo punto cerchiamo di capire come funziona tecnicamente tutto sto popo’ di roba.
A monte di tutto c’è la workstation che prepara il contenuto per la realtà aumentata, pubblicato su software apposito e attraverso un canale dedicato, in pratica ciò che visualizzeremo sul nostro device. Dal canale dedicato, il progetto a.r. viene distribuito attraverso un server cloud a.r. e poi attraverso un servizio ftp. Dopo di che il contenuto viene riversato nelle app e nei device dedicati attraverso un servizio di streaming dedicato.
Il 2016 sarà un anno cruciale per la realtà aumentata: Apple affila le armi con l’acquisizione di uno dei motori più funzionali al momento che ho avuto la fortuna di vedere da vicino. E lo stesso Mr Zuck non perde tempo arraffando a man bassa “Oculus”, segno che sono in atto le grandi manovre nel settore! Stay Augmented!
Per la rubrica: “Ho visto cose che voi umani”
https://www.youtube.com/watch?v=DXLyBQTS5-w
Ecco un esempio di come si potrebbe insegnare chimica con la realtà aumentata. Ma non vi vien voglia di tornare sui banchi di scuola?
Oppure viaggiare diventerà ancora più semplice. Immaginate di inforcare i vostri “occhiali”, puntare un cartello stradale scritto, che so, in klingon! E… taaaac! Puntuale arriva la traduzione!
Qui se proprio vogliamo essere puntigliosi siamo ancora al di là di un risultato ancora fruibile. Però l’acquolina in bocca viene forte: un negozio virtuale dove poter scegliere, senza provarlo, il capo di abbigliamento che desiderate! Senza fastidiose prove in angusti camerini! Il mio sogno!