Subito.it, sito italiano di punta nella compravendita online nato nel 2007 e posizionatosi stabilmente – come rivelato dalla stessa webpage – fra i primi 10 brand online più visitati, ha deciso lo scorso novembre di affidare il proprio rebranding all’agenzia Leftloft (già conosciuta per i precedenti lavori per FC Internazionale Milano, Loescher e per la criticatissima identity del museo “Madre” di Napoli), che ha pubblicato i risultati del proprio lavoro quasi un anno dopo, forse in concomitanza con l’inizio del nuovo anno lavorativo.
Anima dei cambiamenti attuati è la decisione di rendere Subito.it una presenza viva, familiare e amata anche al di fuori del contesto internet, in modo tale da esprimersi al meglio introducendo un rapporto empatico con i propri user: raggiungere questo scopo è stato il frutto di un complesso processo di lavoro che ha determinato un cambio radicale di modo di pensare della compagnia e un’esplorazione totale del marchio, a seguito di workshop che hanno unito designer, narratori, manager, direttori creativi e specialisti marketing.
Il primo elemento che cambia sensibilmente il rapporto fra sito e fruitore è senz’altro determinato dal cambio del naming: la trasformazione di “Subito.it” in un più veloce “Subito”, rispecchiando in tal modo con il nome anche la velocità di compravendita di cui il sito si fa vanto. “Subito”, unito alla parola “desiderio”, diventa concetto imprescindibile intorno a cui si sviluppa l’intera narrazione: l’azienda diventa la porta d’accesso per realizzare i propri desideri in maniera istantanea.
Il nuovo logotipo ha introdotto efficacemente i visitatori nella nuova grafica e identità del sito: al posto del vecchio, massiccio, elaborato logotipo è stato preferito un corsivo – che dà idea di quotidianità e rapidità – e tre segni visivi, che alludono ad uno schioccare di dita, il cui significato va a completare quello del nome del sito; al posto del solo colore rosso, il nuovo marchio si tinge potenzialmente di tutti i colori possibili, ma si presenta al visitatore spesso e volentieri o nella variante rossa e dorata (i colori del vecchio logo), o nella sua forma che richiama il tricolore italiano, riassumendo così il “.it” abbandonato.
Il marchio non rappresenta che la chiave di volta di un universo grafico molto ricco, composto da una versione customizzata del carattere Flea italic, corsivo che torna in tutto l’apparato comunicativo aziendale, dagli “snaps” (i segni grafici presenti anche nel logo) e da un insieme variegato di icone minimali che spesso vanno a sostituire intere parole, quasi fossero veri e propri ideogrammi, in un giocoso intento di rendere istantanea la lettura di un determinato messaggio; particolarmente interessanti le animazioni vettoriali delle icone che hanno accompagnato il video di presentazione del nuovo marchio.
Guarda il video di presentazione
Guarda il progetto completo sul sito Leftloft
ioCommento
Per un non assiduo fruitore come me di siti di compravendita online, il tanto clamore mosso da questo rebranding poteva risultare certamente eccessivo ma giustificabile, date le migliaia di persone che invece ogni giorno utilizzano portali come Subito in maniera più che proficua: gli user infatti, diversamente da quanto accaduto per portali come ebay (che hanno preferito un redesign comunque parziale), si sono ritrovati davanti improvvisamente a un nuovo universo visivo che non ha niente a che fare con quello precedente, rappresentato efficacemente dal vecchio logo: una pesante scritta in carattere “black” con delle icone – quasi delle cliparts – che ho sempre ritenuto improponibili.
A differenza di quanto accade solitamente, Subito non si è solo svecchiato graficamente ma ha proprio stravolto la propria immagine coordinata: questo, nonostante possa essere per i primi tempi destabilizzante per l’utenza, ritengo sia stata una scelta più che doverosa per affrontare nuovi e vecchi competitor che in tal senso si erano già mossi da un po’; la nuova identità e il nuovo mood del sito risultano ben caratterizzati (molto interessante l’attenzione sui termini chiave) e tecnicamente ben resi, sebbene il focalizzarsi su icone minimal sia una scelta che sa di già visto e rivisto.
Se si dovesse dare una valutazione soltanto al nuovo marchio o alla scelta di cambio del naming, l’intera operazione di Subito non raggiungerebbe la sufficienza: il logo, che si divide fra l’arrotondato e lo spigoloso della comunque gradevole tipografia, da solo né sorprende né convince, ma – come in tutti i branding fatti per bene – si inserisce quasi perfettamente all’interno del nuovo universo di immagini, significati e storie da cui è stato generato.
Nonostante ancora non si sappia quali risultati avrà in futuro, la scelta di Subito si aggiunge di diritto a quelle case histories di brand che hanno avuto il coraggio di affrontare nuove sfide rinnovandosi quasi completamente, compiendo quello che per moltissimi altri marchi parrebbe uno spaventoso salto nel vuoto e tracciando, a mio parere, una linea d’azione adeguata e fruttifera.