Il lusso è una categoria definita da una serie di principi che sono stati elaborati e raffinati nel tempo. Visione, rarità, mistero, ossessione, origine, intelligenza emotiva, esclusività, aspetto, spesa sono soltanto alcuni dei principali cardini ancora oggi rilevanti per l’individuo come non lo sono mai stati.
Il lusso ha sempre avuto una marcia in più, perché è sempre stato in grado di controllare la customer journey dei propri utenti. Controllo dei processi di produzione, dell’ambiente di vendita al dettaglio e del modo nel quale il marchio comunica e soddisfa le aspettative dell’individuo. Con il controllo, infatti, è possibile gestire completamente l’esperienza che viene creata per il cliente. Questa capacità di saper tutto sotto controllo è stata fondamentale per il successo della maggior parte dei marchi di lusso. Date queste capacità non c’è mai stato il bisogno di essere presenti nel mondo digitale. Chanel e Hèrmes sono soltanto alcuni esempi notevoli di questa trasformazione.
Secondo McKinsey & Company, società di consulenza strategica, le vendite negli store digitali del lusso stanno superando le vendite offline quattro a uno. Le previsioni per il futuro sono rosee. Il fatturato online ammonterà a 70 milioni di euro entro il 2025, prima di appiattirsi. Questa è un’occasione da cogliere al volo e non farsi scappare. È un segnale che i marchi di lusso devono cogliere, visto che le persone cercheranno sempre di più esperienze digitali di lusso e farsi trovare.
Mantenere vivo il mistero
Come è possibile che un attimo prima invito che è importante avere il controllo dei propri utenti e poi un attimo dopo dico che è importante non svelarsi troppo? Vi faccio un esempio. LVHM è uno dei maggiori gruppi di lusso e di prodotti di altissima qualità. Nello spot che hanno costruito per Nowness non emerge immediatamente un’associazione diretta al mondo del lusso. Con il mondo digitale LVHM è alla seconda esperienza. La prima risale a Eluxury, diventata poi una piattaforma editoriale, con il nome di Nowness e ha costruito un’enorme community sulla vita di lusso. Adesso invece stanno creando un e-commerce con più di 70 marchi proprietari oltre ad inclusioni non proprietarie.
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La partnership
Altri marchi di lussso stanno lavorando in questa direzione. Gallerie Lafayette e Condè Nast hanno appena rilanciato Farfetch come piattaforma di e-commmerce. Anche Yoox e Net-a-Porter si sono fuse. L’orologeria Vacheron Costantin ha annunciato che sta collaborando con Hodinkee per la vendita dei suoi orologi Cornes de Vache 1955. 36 pezzi edizione limitata solo per la vendita online a 45.000 dollari ciascuno. Questo è l’esempio di un marchio di lusso che sta iniziando ad aprirsi al commercio elettronico. Indipendentemente dalle strategie una cosa è chiara: per i marchi che osano il mondo digitale offre ampa opportunità per la creazione di contenuti, per la narrazione e sbloccando nuove potenziali community.
Raccontate storie
Le storie sono l’aspetto più importante di ogni esperienza di lusso. Uno dei fattori di forza dei marchi di lusso è il loro patrimonio. Decenni di storia offrono un terreno ricco di creazione di contenuti per i creativi. Un esempio è la serie dei video creata da Chanel dal titolo Inside Chanel o i video esperienziali di Hèrmes.
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Costruite community esclusive
Una delle maggiori opportunità del mondo digitale è la possibilità di costruire una community che coinvolga le persone attorno ad un prodotto o ad uno stile di vita. Molte marche del mondo del lusso stanno utilizzando attivamente le loro piattaforme per creare delle comunità esclusive. Asmallworld per esempio è riuscito a costruire un social network attorno allo stile di vita di lusso. Bentley e Burberry per esempio hanno cercato di coinvolgere gli utenti con le proprie storie, facendole caricare sul portale della community. In questo modo i marchi di lusso hanno la possibilità di dare agli utenti una sensazione di reciproca proprietà e, così, creare connessioni emotive forti.
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Personalizzazione
La possibilità di offrire un prodotto unico alle loro caratteristiche e un’assistente durante tutta la fase d’acquisto, può essere un’arma in più. La possibilità di personalizzazione di un prodotto, ad esempio, è un’opzione difficilmente replicabile nello store tradizionale di vendita al dettaglio.
Entrare nel mondo digitale non vuol dire soltanto aprire una pagina su facebook e pubblicare qualche contenuto sporadicamente. Le aziende dovrebbero considere attettamente la giusta strategia d’ingresso per la loro attività e come i marchi di lusso possono sfruttare i vantaggi unici del digitale per creare momenti di connessioni emotive con i propri utenti.