L’instant advertising è senza ombra di dubbio uno strumento tanto valido per il marketing quanto abusato. Abusato perché molto spesso viene utilizzato male: bisogna stare molto attenti a non scadere nel “già visto”, nel “trash”, nella “scopiazzatura” ma soprattutto nella “mancanza di strategia” perché, come abbiam già detto e ri detto, gli utenti non sono degli sprovveduti, stanno crescendo col web e gran parte di loro non è al primo approccio con la rete. Sarebbe anche molto interessante poter unire una strategia viral online con una offline ma in questo caso è importante saper utilizzare gli strumenti che si hanno in mano e saper creare quelli che non ancora esistono. Per questo motivo abbiamo deciso di fare luce su questo argomento con Sergio Spaccavento che con l’agenzia Conversion produce Instant ADV per la Ceres e per molte altre realtà importanti. Vogliamo scavare a fondo e capire la formula della felicità pubblicitaria:
Cosa fare e che cosa non fare per costruire prodotti validi e virali per il web (e non solo)?
Prima di presentarti le 5 risposte veloci dell’articolo, dobbiamo dirti che per far luce sulle potenzialità dell’instant e per capire cos’è che fa davvero funzionare una strategia, abbiamo costruito un seminario sull’argomento e un workshop sul copywriting per imparare a scrivere davvero per la pubblicità. Per migliorare e per arrivare ad essere i top di gamma dobbiamo capire necessariamente come fare! Noi non vediamo l’ora, e tu?
Ecco a te le 5 risposte di Sergio! Enjoy!
1. Cosa si intende per Instant advertising?
Rispondo parafrasando una battuta del film Amici Miei: “Che cos’è l’instant advertising? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione.” Il real time marketing quindi è un messaggio pubblicitario che sfrutta – hic et nunc – un accadimento rilevante per il proprio target di riferimento, necessita di immediatezza e velocità di esecuzione che vengono assicurati dai social media in real time, come Twitter e Facebook.
L’instant advertising coglie l’attimo, una possibilità che si presenta, che se utilizzata bene può dare sicuramente dei risultati, nasce dai valori di marca, si insinua nelle conversazioni del target ma potrebbe non rispondere a una strategia strutturata di medio o lungo periodo.
E in verità non è proprio una nuova branca del marketing, per esempio a ben vedere sin dal 1940 la Coca-Cola crea campagne above the line in occasione del Natale, con un testimonial d’eccezione creato nella rappresentazione visiva proprio da loro, ovvero Babbo Natale, lavorando quindi sulla similitudine positiva tra il brand e il valore emotivo dell’evento.
2. Come si evolverà l’Instant ADV nelle strategie digital?
Si evolverà in base alla tecnologia e alle piattaforme social, sfruttando e seguendo così le nuove strutture. Insomma, la definizione del RTM è chiara e semplice, la sua evoluzione può basarsi sulla velocità così come è stato nel suo sviluppo, dalla stampa quotidiana al post di facebook. Nella silicon valley ci sono start up che parlano di Predictivity e Real Time Decision, che si basano sulla scienza della previsione degli eventi futuri e sulla capacità di prendere giuste decisioni in tempo reale. Questa cosa è possibile grazie all’analisi dei BIG DATA, un’analisi veloce e specifica grazie alla costruzione di algoritmi che possono essere programmati con l’obiettivo magico della predizione statistica. Immaginiamo allora un marketing capace di maneggiare i big data, che vada a braccetto con il CRM, con gli ingegneri e con i social media manager che hanno studiato per interpretare dati, le attitudini sociali e quelle psicologiche. Questo è il futuro, non solo del real time, ma di tutta la disciplina della conversione.
3. Perché un brand dovrebbe puntare a strategie dell’Instant ADV?
Il RTM è un ottimo strumento di visibilità per brand che hanno saputo costruire la propria reputazione attraverso un MIX di attività e che vogliono continuare a costruire sulla personalità di marca. Ma non è né la soluzione a tutto e tanto meno coattivamente necessaria, soprattutto se ci si ferma al commento dell’attualità o dell’evento del giorno con un semplice post.
4. Quali brand si prestano meglio a questo tipo di strategie?
Credo che qualsiasi brand possa utilizzare questa tecnica, l’importante è seguire qualche regola anche abbastanza banale, ma che spesso si dimentica per la foga o per l’emulazione sconsiderata di altri marchi. Bisogna essere spontanei e originali, bisogna essere capaci di creare i propri eventi, ma soprattutto bisogna essere onesti e pertinenti con i propri valori e con gli interessi del target.
5. Quali saranno le piattaforme, o gli strumenti, più sfruttate/i dai brand in quest’ambito? Ci saranno dei cambiamenti?
A parte i media fisici che non verranno affatto dimenticati, come la stampa quotidiana, le PR, la guerrilla etc. e i classici social network vi consiglio di tener d’occhio (almeno nei prossimi mesi) il fenomeno dei Social Live Streaming con Facebook Live che ha ampliato le Facebook Mentions per i soli personaggi famosi alle pagine aziendali e personali, Periscope di Twitter con circa 10 milioni di utenti attivi, e You Tube Live.
Sai che nel 2017 abbiamo organizzato un super evento a Torino con Sergio? Presto ne rifaremo ancora!