Granarolo Diventa Morbido.
Introduzione.
Questo articolo cerca di analizzare il Brand Italiano Granarolo, dalla sua nascita ai giorni nostri. Vedremo come dalla sua nascita è mutato sia a livello di tipologia di comunicazione visiva, di packaging e dello sviluppo del marchio nel tempo; come quest’ultimo è cambiato e mutato nel trascorrere degli anni e di come abbia cercato di rimanere al passo dei sistemi visivi moderni e attuali del tempo preso in considerazione.
Brevi Cenni Storici Aziendali.
In Emilia Romagna agli inizi degli Anni cinquanta, vennero a formarsi dei gruppi cooperativi per la raccolta del latte con lo scopo di creare una grande forza unica, con una propria identità, che cercava di contrapporsi alle forze degli intermediari del settore del commercio del latte. Nasce così nel 1958 a Granarolo dell’Emilia (Bologna) il “Consorzio bolognese produttori del latte” che fu subito chiamato “Il Caseificio di Granarolo” e successivamente “Granarolo”.
Il Primo Marchio. 1964
Il primo marchio dell’azienda Granarolo fu una grossa G arricchita da capelli e treccine di una bambina che beveva un bicchiere di latte; il logotipo era inscritto in un rettangolo blu. Il marchio appariva sia sulle bottiglie di vetro, che per l’epoca era una novità assoluta rispetto al latte venduto sfuso, sia sulle buste a piramide che consentivano un notevole risparmio di spazio, una progettazione accurata anche del packaging design.
1970
Nasce un’altra Cooperativa; la Felsinea Latte, che la identificava un marchio composto da una mucca bianca su sfondo rosso.
1972
Viene creato il consorzio “Granarolo Felsinea” frutto della fusione tra le due cooperative. I due marchi distinti, prima, coesistevano distintamente e, poi, congiuntamente in questo abbinamento che possiamo osservare. In questa nuova veste grafica, la Granarolo muta leggermente il proprio pittogramma, snellendolo e svestendo la lettera G dagli elementi decorativi che si riferivano alla fisionomia e ai tratti gestuali di una bambina.
Il brand non finisce di evolversi, e durante gli anni ’80 in piena evoluzione e boom economico nazionale ma anche a livello mondiale, il Consorzio decide decide di abbandonare il Gruppo Felsinea, adottando unicamente il nome Granarolo.
1989
Il logotipo fu posto in positivo e composto in Gill (nome del font utilizzato).
In quegli anni l’Azienda era in costante crescita ed espansione sia come vendita di prodotti al dettaglio che di acquisizioni di altre medio piccole aziende che commercializzavano prodotti similari ai semi lavorati del latte. Così si pensò ad una modernizzazione e a una crescita dimensionale sempre maggiore, tanto da consentire, nel 1991 e prima in Italia, di avviare una produzione del latte di !alta qualità”,
2000
L’Azienda ha cambiato la denominazione ufficiale, da “Granarolo Felsinea” a “Granarolo”.
Lo studio del marchio, della comunicazione e della promozione dei nuovi visual che dovevano appartenere alla nuova realtà aziendale furono affidate alla società di comunicazione Landor Associates.
Il restyling del marchio si dissocia completamente dal simbolo che fino a quel momento venne utilizzato. Tutte le forme che potevano evocare il ricordo di una forma “umana” e tutti gli elementi grafici di decorazione vennero tolti. La forma viene completamente stravolta.
La G, fino a quel momento, elemento caratterizzante del marchio viene cancellata.
Il nuovo marchio viene strutturato dando rilevanza e importanza al nome del brand.
Chi acquista deve ricordarsi il nome.
Negli scaffali delle botteghe la parola Granarolo deve primeggiare. Nei centri commerciali e nei supermarket, sempre maggiori e sempre in espansione, Granarolo deve primeggiare nelle corsie, e chi con il carrello passeggia all’interno del supermarket, deve essere raggiunto inconsapevolmente. Questa è l’idea che fa capo al nuovo restyling.
A corollare il naming, dalle forme morbide e di un blu intenso sintomo di freschezza, troviamo un piccolo accenno di spirale tricolore, che contrappone la staticità del nome donandole un accenno di dinamicità.
Il marchio precedente non viene comunque gettato nel cestino, ma verrà sempre utilizzato e posto come sigillo di garanzia.
2016
Dopo 16 anni di attività, dell’ormai assunto e acquisito marchio da parte dei consumatori, il brand decide di ritornare sui propri passi, un passaggio che molte aziende ultimamente stanno conducendo.
Granarolo decide di cambiare il suo logo, snellendolo ulteriormente, alleggerendolo nella forma.
Questa scelta, correlata da una comunicazione mirata, vuole far scoprire alle “nuove” generazioni, l’identità del brand.
Vuole far conoscere l’Azienda a coloro che acquistano senza sapere cosa ci sia dietro quel prodotto nello scaffale del supermarket.
Per fare ciò, Granarolo utilizza la strategia del ricordo, quelli della propria infanzia, quei valori che i nostri genitori hanno cercato di tramandarci come il rispetto reciproco, la bontà e la trasparenza nei confronti degli altri.
Ecco spiegato perchè Granarolo ha deciso di fare un passo indietro, riproponendo un design che fosse simile al primo logo che caratterizzava l’Azienda, per evocare appunto, i valori fondamentali dell’Azienda sono sicurezza, prodotti genuini, freschezza e grande affidabilità nei controlli delle materie prime utilizzate, oltre che al rispetto ambientale.
Questa strategia, viene supportata da dei video promozionali, dove il brand si racconta in prima persona, evocando emozioni forti, valori e ricordi del passato.
Di seguito possiamo vedere il video di presentazione del nuovo restyling.
Non mi resta che augurarvi una buona visione e che l’articolo sia stato di vostro gradimento.
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Grazie per la lettura!