Costruire il proprio personal brand non è un processo breve. Richiede pazienza e costanza; devi investire quotidianamente parte del tuo tempo per alimentarlo e rafforzarlo. I risultati non arriveranno nel breve periodo. Dovrai imparare ad aspettare.
E’ una pratica che coinvolge diverse discipline, dalla psicologia (leggasi percorso di auto-riconoscimento) al marketing (valutazione del target e del mercato di riferimento). Tuttavia, come ci ricorda Luigi Centenaro:
Internet, ed in particolare i sociale media, sono il “doping” del personal branding e lo hanno rivoluzionato completamente.
Un doping benevolo, un sostentamento vitale in grado di nutrire la propria identità.
Ma in cosa si traduce realmente la presenza nel web e nei social media? Cosa dovrai utilizzare per consolidare il tuo personal brand? In un’ipotetica cassetta degli attrezzi, non potrai fare a meno di 5 strumenti basilari. Vediamoli nel dettaglio:
1. Il NOME
Cosa c’entra il mio nome? Penserai perplesso. Tranquillo, il personal branding non cerca di cambiare i tuoi dati anagrafici. Il nome cui mi riferisco è quello del tuo brand.
Anche se non è propriamente corretto pensarlo come uno strumento, è importante ricordare che tutto parte da qui.
Se hai deciso di far coincidere il nome del tuo brand con il tuo nome reale, ti converrà abbinarlo ad un job title che chiarisca bene il tuo settore di competenza. Nel caso si tratti di una scelta di fantasia, dovrai valutare in primis se si confonde con altri brand (magari che operano nel tuo stesso campo) e se è immediatamente riconducibile alla tua attività.
In ogni caso sarà necessario mantenerlo invariato in tutti i social media che ti interessano, nonché quando dovrai indicare il nome dominio del tuo blog o del tuo sito.
La scelta del dominio è molto importante. Evita i domini di secondo livello, sono poco professionali e difficili da ricordare. Pondera bene la tua decisione. Cambiare nome in un secondo momento si rivelerà un processo complicato che, oltre ad avere ripercussioni a livello di posizionamento sui motori di ricerca, confonderebbe notevolmente il pubblico conquistato. Per approfondire la questione relativa ai nomi ti consiglio di leggere questo mio articolo.
Il nome è il cuore del tuo brand. Cerca di non strafare utilizzando superlativi come super o mega, concentrati su quello che fornisci. Sii semplice e diretto.
2. Il LOGO
Creare un personal brand richiede anche una buona dose di comunicazione grafica. Una propria identità non può prescindere da un marchio, un tag, una firma identificativa. Devi poter racchiudere la tua essenza in un simbolo grafico semplice e d’impatto. Il tuo logo ti accompagnerà in tutte le attività online ed offline. Su come realizzare un logo di successo ti consiglio di leggere questo mio articolo.
Elaborare un logo non è per niente semplice. Fatti aiutare da un grafico professionista.
3. IL BLOG
Il blog non è propriamente un sito internet; come molti di voi sapranno, il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero “diario in rete”. Proprio come se si trattasse di un diario cartaceo, indica uno spazio costantemente aggiornato con riflessioni, spunti e articoli. Oggi gestire un blog è diventato molto semplice grazie a diverse piattaforme che, in maniera più o meno intuitiva, permettono la realizzazione di blog gradevoli e ben strutturati. WordPress è sicuramente la piattaforma CMS leader nella creazione e gestione di simili strumenti.
L’apertura di un blog, a differenza di un sito web tradizionale, permette un contatto diretto e continuo con il proprio pubblico. Interazione e condivisione sono caratteristiche fondamentali per favorire lo sviluppo del tuo personal brand.
Se possiedi già un sito web puoi usare il blog per fidelizzare e veicolare i tuoi contatti verso di esso. L’uno non esclude l’altro. Anzi.
4. I SOCIAL MEDIA
Condivisone abbiamo detto. Questa ultima parola ci riallaccia al quarto strumento chiave da includere nella tua cassetta degli attrezzi. In realtà si tratta di un set di strumenti: i social media.
I professori Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i social media come un gruppo di applicazioni internet basate su presupposti ideologici e tecnologici, che permettono la creazione e lo scambio di contenuti tra gli utenti. Ad oggi ne esistono tantissimi. E’ tuttavia importante saper individuare quello più adatto al tuo brand.
Concentriamoci brevemente sui più popolari.
Facebook non ha certo bisogno di presentazioni. Sceglierlo è quasi obbligatorio. Ti metterà in relazione con una tipologia vastissima di utenti. Dovrai essere bravo a comunicare nel modo giusto. Né troppo serio, né eccessivamente confidenziale. Sarà opportuno produrre un buon numero di post con l’ausilio di immagini e video, rispondendo ad ogni commento e conservando sempre una buona dose di autocontrollo laddove dovrai affrontare il polemico di turno pronto a scatenare una rissa verbale (flame).
Linkedin è il tuo social ideale se vuoi relazionarti ad un pubblico più selezionato, maturo ed esclusivamente tagliato verso realtà professionali. Qui puoi produrre meno contenuti, ma tutti con tematiche altamente rilevanti, sempre attinenti al tuo brand. Non c’è spazio per burloni o perditempo.
Twitter è una sorta di via di mezzo tra i primi due. Ha un pubblico più selezionato rispetto a Facebook, ma meno esigente di Linkedin. Ti obbliga a condensare i tuoi pensieri attraverso cinguettii (tweet) di 140 caratteri. Dovrai quindi essere molto sintetico ed “etichettare” le parole chiave del tuo messaggio attraverso l’uso degli hashtag (identificati dal simbolo cancelletto #) che permetteranno a chi è interessato di trovare i tuoi messaggi in maniera rapida e ordinata.
YouTube è la piattaforma leader in fatto di video sharing. Può essere quello che fa per te se sai comunicare attraverso clip, video-tutorial e mini-spot. Ciò che conta, qui più che in ogni altro mezzo, è fornire contenuti interessanti. L’offerta di video è talmente vasta che essere originali non è cosa semplice. Se ci riesci, però, avrai un seguito molto fedele che contribuirà a “viralizzare” i tuoi contenuti condividendoli nella rete ed amplificando, così, la portata del tuo personal brand.
Instagram come il precedente è un social media esclusivamente di contenuto. Un po’ come il suo gemello meno famoso Pinterest, lavora attraverso la pubblicazione di immagini accompagnate da brevissime descrizioni. Se pensi che il tuo personal brand possa ben esprimersi con questo tipo di comunicazione non esitare!
Non è necessario essere presente in tutti i principali social media. Meglio concentrarsi solo su alcuni di essi.
5. BdV, CV e Portfolio
Usciamo dal contesto virtuale e rimettiamo piede nel mondo reale. Qui non possiamo fare a meno di menzionare strumenti più tradizionali, ma ancora fondamentali per completare la nostra cassetta degli attrezzi.
Il biglietto da visita resta ancora oggi uno dei mezzi più diffusi per la propagazione immediata del personal brand. In molti casi è l’unica carta che puoi giocarti per promuoverlo. A tale proposito ti consiglio di leggere questo mio articolo su come creare un biglietto da visita di successo.
Per chi è in cerca di lavoro, invece, il curriculum vitae è ancora un mezzo da non trascurare. Cerchiamo però di compilarlo in modo corretto, rimanendo sempre sinceri e -se possibile- con un tocco di originalità e creatività. Il vecchio modo di intendere il CV è ormai morto e sepolto. Esistono diversi metodi per ringiovanire questo documento, cosi come discusso in questo articolo.
Infine, se sei un artista, un illustratore, un grafico, un architetto o un fotografo, non potrai fare a meno di un portfolio per mostrare le tue creazioni. Le versioni cartacee ormai sono molto rare e decisamente scomode. I portfolio vengono assemblati online grazie a servizi per lo più gratuiti. Tra i migliori ricordiamo Behance di Adobe, DeviantArt, CarbonMade e FolioHD.
Quando prepari il tuo biglietto da visita, il tuo CV o il tuo portfolio, sii sempre onesto. Comunica solo le cose che realmente sai fare.
Riassumiamo idealmente la nostra cassetta degli attrezzi attraverso questa infografica.