A Ottobre tornano i Graphic Days di Torino. Se volete sapere di più riguardo questo evento troverete tutte le informazioni in questo articolo.
A noi pirati, però, piace navigare anche nelle rotte più impervie e nascoste. Amiamo i “dietro le quinte”: per questo abbiamo fatto qualche domanda all’ideatore e coordinatore dell’evento Fabio Guida. Abbiamo voluto saperne di più sulle scelte grafiche di quest’ultimo periodo: dal visual al nuovo marchio fino agli argomenti dell’evento e l’organizzazione.

Ma bando alle ciance, ecco a voi l’intervista!
Allora Fabio, come procedono i preparativi per i Graphic days?
La preparazione del festival procede a ritmo serrato. Da un’edizione all’altra, l’organizzazione del festival è diventata sempre più impegnativa, ma anche più strutturata, sia rispetto al team di lavoro, sia rispetto alle tempistiche.
La pianificazione e l’organizzazione delle attività dura tutto l’anno, il primo giorno di lavoro per la nuova edizione è quello immediatamente successivo all’ultimo dell’edizione precedente. Ora possiamo dire di essere alle battute finali, la parte più vitale dell’organizzazione, in cui tutto prende forma!
Quanto è difficile organizzare un evento così grande? Quanto tempo ci vuole?
Un evento di questo tipo, ad oggi, richiede l’impegno di molte persone e numerosi partner, dagli enti culturali che supportano l’iniziativa, agli enti pubblici, per arrivare agli sponsor e ai partner tecnici.
La base che ci consente di realizzare il festival è innanzitutto la rete che abbiamo costruito in questi anni: un network internazionale di realtà che operano nell’ambito della comunicazione visiva e con cui ormai si è creata una forte sintonia oltre ad un clima di collaborazione.
Si lavora tutto l’anno per individuare gli ospiti e per creare un palinsesto di attività che sia completo e variegato, per soddisfare le curiosità dei visitatori. Ogni anno infatti cerchiamo di intercettare gli interessi di chi partecipa al festival, di cogliere i suggerimenti del pubblico.
Parliamo dello staff: in quanti siete?
Il team principale di chi lavora costantemente all’organizzazione del festival è costituito da 10 persone, ma il festival nasce e si sviluppa grazie alla collaborazione di più realtà.
L’associazione Print Club Torino, che è il principale organizzatore, l’associazione culturale PLUG, il laboratorio di serigrafia Try Again Lab, l’agenzia di comunicazione Quattrolinee e lo studio di architettura Mg2, quindi i team che cooperano per rendere il festival possibile sono molti di più.

E se qualcuno volesse partecipare attivamente all’evento come può contattarvi?
Per tutti coloro che vogliono sperimentare cosa vuol dire lavorare all’organizzazione di un festival come il nostro, magari aiutando il team in base alle proprie aree di competenza, c’è la possibilità di diventare volontari di Graphic Days Torino.
Ogni anno tra i 60 e 90 ragazzi, principalmente studenti universitari, scelgono di partecipare attivamente alla realizzazione del festival nei giorni precedenti e durante lo svolgimento della manifestazione, ricoprendo varie aree: dalla fotografia e video-making alle visite guidate, dall’accoglienza degli ospiti e dei visitatori alla gestione delle scolaresche in visita.
Per candidarsi è possibile mandare una mail ad hello@graphicdays.it.

Abbiamo notato un cambio nel logo: come mai questa decisione?
Quest’anno ci siamo lanciati nell’avventura di modificare il nome ed il logo perché ci piace poter considerare l’idea di esportare il festival anche in altre città.
Visto il successo riscontrato a Torino nelle passate edizioni, con visitatori provenienti da tutta Italia, abbiamo pensato che i tempi fossero maturi per pensare alla scritta “Graphic Days” seguita dal nome di altre città. Ci auguriamo che il nostro sogno si realizzi presto!
Cos’è cambiato dalla prima a questa edizione?
Innanzitutto è cambiato l’approccio delle persone rispetto al festival: professionisti, studi, aziende, sponsor e in generale tutti gli enti che collaborano con noi hanno vista ripagata la fiducia che hanno riposto in noi ed il loro supporto è aumentato.
Il festival coinvolge molte più realtà e si è consolidato come la manifestazione di riferimento in Italia per il settore del visual design, facendosi conoscere anche a livello internazionale. Negli ultimi anni infatti abbiamo riscontrato l’interesse della stampa specializzata estera, che guarda con curiosità e ammirazione la nostra iniziativa.
Qual è il tema di quest’anno? Come decidete i temi?
La quarta edizione stimola una riflessione sul legame fra visual design ed impegno sociale. Quest’anno, infatti, l’organizzazione ha scelto di affrontare il tema dell’integrazione.
Abbiamo coinvolto alcune delle comunità straniere presenti sul nostro territorio ed altre realtà estere legate al nostro network per realizzare, in maniera congiunta, progetti che si focalizzano sulla comunicazione visiva e sulle identità di ciascuna cultura, nell’ottica di valorizzare le eccellenze delle diverse nazioni.
Il risultato è un percorso multiculturale che mostra i diversi livelli di contaminazione tra culture, percezioni, capacità ed abilità.
Le tematiche vengono scelte attraverso un confronto con tutti i membri del team sulla base dei temi “caldi” dell’attualità internazionale.
Ci piace pensare al tema di ciascuna edizione come un fil rouge che amplia le prospettive e propone una chiave di lettura sulla comunicazione visiva, non come un concetto che vincola i contenuti proposti. Quindi, le attività presentate nel palinsesto non hanno un legame stretto e biunivoco con il tema dell’edizione, si tratta piuttosto di un’apertura ed un arricchimento di senso.
E il visual dell’evento, chi l’ha creato? Come mai quella scelta stilistica?
Il concept dell’edizione è il frutto di un confronto tra il team di lavoro e le realtà che collaborano alla realizzazione del festival.
Nello specifico, l’agenzia che ogni anno si occupa dell’identità visiva del festival è Quattrolinee. Forme e colori, quest’anno, simboleggiano i concetti di integrazione e contaminazione tra le idee, le culture e le discipline.
Il concetto base è il melting pot che poi evolve nell’intento di promuovere un approccio positivo allo scambio di competenze e conoscenze, rispettando una filosofia di collaborazione che sosteniamo fin dal primo anno.
Invita i pirati a venire a questo bellissimo evento (anche se già sanno che a noi piace tantissimo e verranno in tanti).
Molto volentieri! La vostra community è un chiaro esempio di come la condivisione porti valore aggiunto.
Invitiamo tutti i Pirati a venire al festival vivendolo come un’esperienza! Se avete la possibilità di fermarvi qualche giorno a Torino, potrete fare una full immersion nel mondo del visual design grazie a conferenze, workshop, mostre, installazioni e performance.
Oltre a questo, non mancherà la musica grazie ai djset e, durante il week-end, lo shopping! Sabato e domenica, infatti, ci sarà la mostra mercato, dove i visitatori potranno sperimentare la vasta gamma di tecniche ed attività proposte dagli espositori.