Nella puntata precedente abbiamo visto la composizione grafica di Twitter. Oggi ci concentriamo su gli aspetti che sono legati al suo linguaggio, i suoi sostantivi e i suoi modi di dire. Come ogni bravo social media manager – il termine più abusato nella storia dell’uomo – vi elenco tutti i benefici che attraverso Twitter, possiamo ritrovare all’esterno della piattaforma.
- SEO (Search Engine Optimization) – Come abbiamo visto nella puntata precedente Twitter è un ottimo strumento per il posizionamento sui motori di ricerca. Ogni tweet, infatti, costituisce una fonte sempre viva ed aggiornata di contenuti utilizzata dai motori di ricerca per i risultati di alcune parole chiave.
- Motore di Contenuti – Twitter si può utilizzare per condividere aggiornamenti e articoli sebbene non si abbia nemmeno un follower; infatti, tra le funzioni messe a disposizione dalla piattaforma, c’è la possibilità di creare un widget del feed del nostro profilo e può essere inserito nel nostro sito web. In questo modo tutti gli utenti accedendo al sito possono seguire gli aggiornamenti del nostro profilo in tempo reale.
Un esempio pratico può essere immaginato con l’evento a cui a novembre tutti i Pirati Grafici vorrebbero partecipare. Il Creative Pro Show. Qualcuno della nostra community vorrebbe essere presente, ma per i più svariati motivi non può esserci. Attraverso questo widget posizionato all’interno del nostro sito è possibile seguire gli aggiornamenti in diretta delle fasi più importanti della giornata sulla nostra homepage. Ecco perché Twitter si può anche definire broadcast di informazioni. - La Ricerca – Twitter mette a disposizione una barra di ricerca. Come dei comandanti di alto corso possiamo utilizzare questa ricerca in due modi diversi. Il primo di questi due modi è detta ricerca passiva. Si tratta di cercare, leggere e monitorare informazioni rilevanti utili al business. La seconda è detta attiva. Consiste nel porre domande specifiche ad un determinato pubblico o ad un’area di interesse di mercato (se si parla di prodotti!) e registrarne la risposta. In questo modo è possibile creare un’attenta analisi che può servire ad un’azienda/ad un professionista per costruire la propria presenza online.
- Telefono Senza Fili – Il tasso di circolazione di informazioni su Twitter è generalmente alto e, con una buona strategia, può avere ripercussioni anche nel mondo reale. Se io fossi un canale che si occupa di formazione grafica potrei utilizzare il mio account di Twitter per pubblicizzare l’organizzazione dei corsi, ma affiancargli una strategia che preveda la condivisione di articoli, link e infografiche riguardanti la formazione (di alievi e docenti), analisi di mercato, trends del momento e l’utilizzo dei dei dispositivi utilizzati dagli utenti per connetttersi in Italia.
- Reputazione, Riconoscibilità e Autorevolezza – Le persone e le aziende che intrattengono conversazioni intelligenti, condividendo contenuti di qualità, possono diventare facilmente un punto di riferimento per chi cerca fonti attendibili riguardanti un argomento specifico.
Se ad esempio io fossi riconosciuto come un esperto del linguaggio dei social network, potrei aggiungere persone al mio seguito ed essere così intervistato dai blogger, dai giornalisti ogni qual volta qualche novità si presenta agli occhi degli utenti. La bravura è nel saper creare una rete sociale di persone che ci aiutino a farci riconoscere come degli influencer. A questo punto entra in gioco la strategia di personal brand che in questo momento non ci compete.
La Semantica
Ma nella semantica di Twitter ci sono vocaboli di cui non si conosceva l’esistenza che sono entrati di diritto a far parte della nostra quotidianità. In alcuni casi si utilizzano questi vocaboli senza conoscere davvero il loro potenziale.
Devo scrivere un Tweet
Il tweet è un messaggio di 140 caratteri in cui è possibile includere link, immagini e video.
Mi hanno retweettato!
Ci sono due modi di avvalersi di quest’azione. Il retweet migliore è quello che mette in mostra il tweet originario dell’utente che ha scritto il tweet anticipato dall’abbreviazione RT. Il secondo metodo, preferito da twitter, è quello di utilizzare la funzione del retweet integrata, che inoltra il tweet originale ai follower dell’utente che lo sta retweettanto. Questo secondo metodo ha delle controindicazioni. Può generare, infatti, confusione quando i follower vedono un tweet di un utente che non conoscono.
Mi hanno menzionato! Adesso Rispondo…
La menzione avviene quando un utente dedice di scrivere un tweet utilizzando il nostro ID Twitter preceduto da @ all’interno di un messaggio. È importante avere sempre il controllo delle menzioni perché ci aiutano a creare la nostra rete, a mantanerla viva e non rimanere isolati.
Ad ogni menzione corrisponde una risposta o “reply” (come direbbero gli inglesi). La risposta avviene sempre da parte di un utente A verso un utente B. Serve a replicare direttamente a qualcuno che ci ha menzionato. Questo tipo di tweet vengono visualizzati dai follower soltanto se questi seguono entrambi i profili che hanno in corso la conversazione. Esiste anche la possibilità di mostrarli nelle timeline dei follower che non ci seguono con una banale via d’uscita. Invece di cominciare il tweet di risposta con l’ID twitter dell’utente, cominciate con un’altra locuzione “Ciao!”, “Vieni a trovarmi….” oppure con dei simboli (*.*). Il Tweet di risposta è esluso dalle liste di Twitter.
#HASHTAGNEUSOTROPPI
Che cos’è un hashtag? È un simbolo che corrisponde all’hash (#) e viene utilizzato per collegare tra loro conversazioni riguardanti un certo tema o un evento, o anche per mettere in evidenza un’azienda o un prodotto. Molte realtà li utilizzano in modo improprio, inserendo sempre un hashtag alla fine di ogni tweet. Se nessuno cerca quell’hashtag, non portiamo nessun valore aggiunto al nostro lavoro e per la piattaforma potreste finire tra gli spammer, riducendovi l’efficacia del 5% in meno di click rispetto a chi non li inserisce.
Mi hanno aggiunto ad una lista
Twitter negli ultimi aggiornamenti ha imposto che il rapporto tra following e follower non debba superare 1:10 tra chi segue e chi lo segue. Ecco perché in soccorso arrivano le liste. È possibile renderle pubbliche o lasciarle private. Con questo strumento ho la possibilità di seguire una fascia di utenti che pubblicano contenuti che mi interessano oppure dei competitor da osservare. Le liste sono un mezzo utile anche per il mondo delle campagne advertising che ha lanciato Twiter. Costruirle bene potrebbe voler dire centrare l’obbiettivo della nostra campagna. Questo lo vediamo in seguito.
Ho ricevuto un DM
Abbreviazione dell’inglese direct message è un messaggio privato di 140 caratteri che viene inviato da un utente A ad un utente B. Perché si possa inviare è necessario che l’utente B sia un follower di A. Questo tipo di messaggi non sono visibili da altri utenti. Non condividete mai informazioni estrettamente riservate perché potrebbero passare da un’applicazione di terze parti e inoltre tutte le informazioni vengono archiviate da Twitter.
A questo punto direi che la semantica di Twitter non ha segreti per voi. Siamo quasi pronti a salpare ed incominciare a ragionare sulla nostra/vostra strategia.