Parma 2020: il logo di “Parma capitale italiana della cultura” è stato presentato in un evento ufficiale da Erik Spiekermann, designer tedesco di fama mondiale e in questo articolo troverete tutte le immagini e tutte le spiegazioni del caso.
Ma come mai scelgo di scrivere un articolo proprio su questo logo?
Ebbene, perché nel gruppo Facebook ufficiale dei pirati, IL COVO DEI PIRATI GRAFICI, qualcuno ha inserito il post con la foto del logo Parma 2020 (grazie per averlo fatto).
In tanti (non tutti) hanno commentato con un proprio parere (ognuno è libero di farlo) senza conoscere il percorso che ha portato Erik Spiekermann a prendere delle scelte. Questo per me è un grande errore se a farlo sono addetti alla comunicazione.
Per questo ho deciso di dare il buon esempio (una pirata che dà il buon esempio, che tempi bui) e di ribaltare la situazione, dando le informazioni mancanti. Dopo questo articolo, ognuno sarà libero di dare, finalmente, un parere basato sui fatti.
Com’è nato il logo di PARMA 2020?
Tutto inizia così: da Sergio Polano che chiama Erik Spiekermann per il logo di Parma, non uno a caso. Lo chiama dicendogli “Parma ha bisogno di te”.
In breve, chi è Erik Spiekermann?
Disegna caratteri tipografici, è un designer di fama mondiale che ha lavorato per marchi come Audi, Volkswagen, ha curato la segnaletica dell’aeroporto di Düsseldorf essendo esperto di progettazione urbanistica, cofondatore di “Fontshop” il primo distributore di font digitali. Londra, Berlino, Santa Monica e via, ancora… se volete sapere altro su di lui GOOGLATE.
Erik chiama l’ufficio in Berlino sincerandosi che ci fossero abbastanza italiani nello studio (Martina Delle Piane e Francesco Bianchi) e, come dice nella presentazione, sa bene che per capire l’essenza di un marchio bisogna entrarci dentro, stare con le persone per capirne a fondo i valori
Tutto inizia per P: coincidenze?
E come in cucina (a Parma si sa, la cucina è al primo posto), nel design servono pochi ingredienti ma buoni.
Solo così si realizza un buon piatto. Solo così si crea del buon design.
Perché il giallo?
Sembra che lui, pensando a questa città, abbia avuto immediatamente la percezione di questo colore, in tutte le sue declinazioni. Come me per il logo dei pirati, stessa cosa. Stessi colori.
Erik, qua la mano!
Anche i colori c’erano già, sono quelli della città. Come dichiarato da lui: “Non abbiamo avuto bisogno di scegliere i colori, quelli ci sono, ci sono sempre stati”.
Il carattere: Parma è la città del Bodoni.
Come saprete Parma è famosa anche per Bodoni ai tempi di Napoleone: il nostro amato Giambattista era saluzzese.
Possiamo individuare il Bodoni anche nelle opere precedenti del comune e della provincia di Parma (pubblicazioni a stampa, cartelloni pubblicitari, targhe stradali), ma anche nelle insegne dei negozi e in generale in molti testi stampati al di fuori dell’amministrazione pubblica.
Sempre a Parma è presente il Museo Bodoniano dove si conservano ancora le opere stampate dal grande tipografo e più di 25 000 punzoni originali.
In questo museo Erik ha trovato FILOSOFIA PARMA che ha pensato di customizzare per lo scopo.
Se vi state chiedendo da dove arrivi la P del logo date uno sguardo qui: un font della Tipoteca italiana di Cornuda risalente al movimento futurista italiano degli anni ’30.
Ed eccola, qui su potete vedere la P del logo di Parma 2020
Erik Spiekermann ammette di “aver rubato” quella P che sembra gli sia piaciuta immediatamente.
Per la presentazione Erik ha spiegato il concetto più profondo del logo prendendo un cartoncino dove ha tolto la P, che può essere vista come un “buco della serratura” da cui poter guardare attraverso le meraviglie di Parma.
Perché PARMA IS EVERYWHERE!
Applicazioni: altri esempi.
Il logo di Parma 2020 è molto semplice, aperto a varie dinamiche e a vari stili che potranno avere poi, in futuro, i designer che saranno chiamati a realizzare il materiale.
Pensato per vivere a lungo.
Questo logo è semplice, coerente, versatile, adattabile. Per tanti non è abbastanza distintivo. Sicuri? Deve essere rappresentativo? E quando un logo è troppo rappresentativo cosa succede?
E inoltre, quando e chi ha deciso come si fanno tutti i loghi del mondo?
Riflessione finale: se hai scritto uno di quei commenti sotto al post denigrando un logo senza sapere nulla della storia e delle applicazioni e del designer… ecco, spero che in questo momento tu abbia semplicemente capito che non dovrai farlo più.
Buon lavoro, designer.