Si è tanto sentito parlare della Taffo Funeral services.
Eccoci a discutere tête-à-tête con Alessio Logrippo, Copywriter e co-fondatore dell’agenzia che ha creato tutto questo scalpore, la Peyote adv.
[le immagini dell’articolo si sono autodistrutte, a breve le inseriremo di nuovo]
[pAt] Benvenuto Alessio! Chi siete, quando è nata la Peyote adv: parlaci un po’ della vostra agenzia!
[ALESSIO] – Siamo una piccola agenzia creativa di Roma nata 9 anni fa. Il cuore dell’agenzia è formato da me, Alessio Logrippo, copywriter e dal mio socio Daniele Campanale, Art director. Siamo gli autori di tutte le campagne di cui parleremo, di Taffo Funeral Services in particolare. L’idea di comunicare in quel modo per le pompe funebri è nata già il primo anno di Peyote adv perché ci sembrava assurdo che nel settore nessuno comunicasse in modo pubblicitario ma solo utilizzando logo e numero di telefono a caratteri cubitali. Dopo 4 anni ci ha contattati la Taffo Funeral Services per una gara. Abbiamo vinto questa gara creativa ed è partita la prima campagna nell’estate 2011, la campagna sulla cremazione certificata e fu il primo esempio di campagna per onoranze funebri trattata in modo pubblicitario e soprattutto con ironia. Tutti gli altri parlavano di serietà, di affidabilità in modo anche un po’ cupo! Noi abbiamo cercato di rompere gli schemi ed è andata bene. Rai 2 ha fatto un servizio al tg sulla campagna come un segno del cambiamento dei tempi: finalmente si cominciava a parlare con ironia. Poi articoli su articoli e così abbiamo fatto un altro passo proponendo al cliente di fare una campagna sulla sicurezza stradale dove di fatto non c’era né il telefono del cliente, né nessun tipo di indicazione commerciale ma semplicemente si ricordavano le 5 cause di morte principali in strada. Ovviamente la seconda parte del titolo ricordava chi stava parlando. Parliamo di “mantenere le distanze di sicurezza e noi faremo altrettanto”, “fai guidare qualcun altro o saremo noi a darti un passaggio”, tutti titoli abbastanza particolari… anche qui folta letteratura sull’argomento in rete… siti su siti che parlavano di questa campagna e il cliente, contento e galvanizzato anche dalla risposta commerciale, ha continuato a darci la possibilità di continuare.[pAt] Ma quindi possiamo dire che la Taffo Funeral Services è il vostro cavallo di battaglia?
[ALESSIO] Si, ormai lo possiamo dire perché ogni volta abbiamo sfornato qualcosa che ha avuto una forte eco mediatica e quindi chiaramente è la cosa che ci ha dato più visibilità. Diversi clienti ci hanno chiamato dopo aver notato il successo di questa campagna. Alla fine la difficoltà per i creativi è avere un cliente che ti dia la possibilità di mostrare quello che vali e dove puoi arrivare, Taffo Funeral services si è fidato ed è arrivato a risultati molto soddisfacenti.
[pAt] Il fattore di esorcizzare il concetto della morte è una mossa azzardata, su questo siamo d’accordo. Ma dimmi, come avete convinto la Taffo? Si sono fidati subito non appena avete proposto la campagna?
[ALESSIO] La prima volta ci hanno detto espressamente: “Noi stiamo lavorando con un’agenzia che ci sta facendo cose troppo “normali”, vogliamo uscire fuori dall’anonimato”. Io gli ho risposto che sarebbero diventati il primo nome che sarebbe venuto in mente al parente di una vittima. In un momento di dolore e di confusione pensi al primo nome che hai impresso nella mente. Non stai troppo a cercare, è importante avere un nome in mente e noi pensiamo di avere centrato questo obiettivo.
[pAt] L’ironia è un elemento che vi ha portato a farvi conoscere: siete sicuri che chi ha appena avuto un dolore usufruirebbe del servizio di chi ha ironizzato sul concetto di morte? Non pensi che alla fine dei conti l’ironia potrebbe allontanare e non avvicinare la gente?
[ALESSIO] Nei primi due anni la Taffo ha avuto un incremento di fatturato del 200%: il cliente va avanti in una strada se la strada porta business. Se ti conoscono in 500 e di questi 500 ti conoscono perché hai fatto il funerale e sei bravo hai quindi 100% di gradimento… ma se poi ti conoscono in 100.000, anche se 30.000 ti dicono che sei un pazzo e gli altri 70.000 ti dicono che sei bravo e si ricordano di te e prima non ti conoscevano… è tutto business in più! È clamorosa la differenza tra il prima e il dopo in termini di awareness del prodotto. L’elemento di polemica che si è creato tra i pro-Taffo e contro-Taffo ha fatto gioco! Ha creato discussioni in rete che hanno alimentato la viralità delle campagne. Se tutti avessero detto “che bravi quelli della Taffo Funeral Services” avremmo avuto meno popolarità! Questa diatriba tra i favorevoli e i contrari a questo stile pubblicitario ha creato la frizione che ha giocato a nostro favore. Quindi ci sono i numeri: se fosse stata una carta perdente il cliente ci avrebbe abbandonato e invece sono 4 anni e mezzo che lui continua imperterrito con questo tipo di strategia.
[pAt] Ma prima di lanciare questa campagna… ma ci avete pensato? Avete calcolato i pro e i contro, avete giudicato bene i rischi oppure l’avete lanciata così, di pancia, appena dopo averla pensata e via?
[ALESSIO] Il cliente ci ha chiesto di uscire fuori, di riuscire ad avere un impatto mediatico importante. Noi abbiamo pensato di fare una cosa diversa. Ha sempre funzionato questo sistema quindi poi abbiamo trovato solo altri modi per fare la stessa cosa! Ci sono molti esempi come le pubblicità sul tema delle rate di cui la prima è stata censurata a posteriori faceva così: “Perché piangere due volte? Funerali a rate a 99 euro a mese”. Questa campagna fu censurata dallo Iap ( Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria http://www.iap.it/ ndpat 😉 ) che mandò diffida a Taffo Funeral Services e alle concessionarie. Quindi questa campagna ad oggi non può uscire altrimenti incorrerebbe in sanzioni. Ci sono state altre 3 campagne sullo stesso argomento trattate in modo diverso: abbiamo fatto la proposta “thriller” con: “Vi aiuteremo a farlo a pezzi…” riferendoci al pagamento del funerale, a rate. L’altra col tè: “Per pagare e morire c’è sempre tempo” e l’ultima a Gennaio: “Fate le rate non fate la guerra” con i crisantemi dentro il fucile. Già avere un defunto in casa non è piacevole, se poi ti trovi anche a dover pagare il funerale senza poter dilazionare! Invece con le rate risulta tutto più tranquillo e fattibile e non sono tante le agenzie che possono farlo. Un altro aspetto interessante della Taffo Funeral Services è la difficoltà non con l’affissione ma con la stampa… i quotidiani importanti a Roma non fanno uscire mai Taffo Funeral Services per campagne di prodotto. L’unica volta che gli hanno permesso di farlo è stato con la campagna sulla sicurezza stradale, altrimenti ti propongono solo spazi molto ridotti nei necrologi. La radio quasi mai ti fa comunicare. Ci hanno negato persino lo spot al cinema! Ci sono molte restrizioni.
[pAt] Quindi non vi affidate solo all’instant marketing, cercate di utilizzare anche altri mezzi di comunicazione, di quelli che vi rimangono…
[ALESSIO] L’instant marketing è molto recente. Noi per anni con Taffo Funeral Services abbiamo comunicato con l’affissione di 300/400 manifesti in tutta Roma. 15 giorni di campagna a tappeto… ripresa dai giornali e dalla rete con decine di articoli. La campagna della Cremazione Diamond con la signora… quella ha avuto un successo incredibile! È stata retwittata anche da Selvaggia Lucarelli. Una campagna nata in affissioni che ha girato poi moltissimo anche su FB. Ora stiamo cercando di cavalcare anche la rete per reagire in tempo reale a fatti di cronaca, stare sul pezzo e comunicare con frequenza, tenendo caldo il rapporto con il pubblico. Ma non abbandoneremo l’affissione!
[pAt] Come definisci l’approccio dell’advertising di Taffo Funeral Services?
[ALESSIO] Ironia Cinica. Il cinismo di Taffo Funeral Services lo ritrovi in tutte le comunicazioni.
[pAt] Ma non avete mai stabilito dei confini a livello etico da non superare? O non vi siete dati un limite?
[ALESSIO] Mai scherzato su morti reali. Mai pubblicità sessiste ma sono comunque cose in cui non crediamo, Mai bambini… se vai a leggere i commenti sotto i post di Taffo Funeral Services ci sono alcune persone che pensano che se tu scherzi sulla morte sei già da condannare a prescindere. C’è chi dice invece: tutti devono morire, loro hanno questo servizio, perché non possono pubblicizzarlo come gli altri?
[pAt] C’è stato qualcuno che vi ha copiato? E voi avete preso spunto da qualcun altro?
[ALESSIO] Si, ci sono tanti casi di campagne letteralmente identiche alle nostre, c’è stato poi chi ha preso solo spunto ma questa è un’altra storia! L’ironia applicata al funebre rimane un nostro marchio di fabbrica! A Roma non si vedono altre agenzie che fanno la stessa cosa.
[pAt] Tu pensi che le agenzie pubblicitarie abbiano paura di osare?
[ALESSIO] No, penso sia più un problema del cliente. Le agenzie sono piene di creativi che vorrebbero osare e guadagnare la ribalta. La volontà non manca alle agenzie ma ai clienti che hanno paura di associare il proprio nome ad una pubblicità che potrebbe essere criticata. Taffo Funeral Services si è presa tante telefonate di INSULTI nella sua vita ma si è presa anche tanta pubblicità gratuita derivante dal clamore ricevuto che ha ampiamente compensato le chiamate della gente indignata. “Vi aiuteremo a farlo a pezzi….” quel tipo di linguaggio è stato criticato perché dicevano fosse “istigazione all’omicidio”. La gente è distratta, è più volta a criticare che a dire bene. Il livello di awareness di Taffo Funeral Services penso sia al 90%. A Roma se dici Taffo tutti sanno che è una ditta di Onoranze Funebri. Non hanno fatto nulla di così grave da meritare la croce sopra. Ci può essere qualcuno che non ha chiamato Taffo Funeral Services ma per lo stesso motivo ce ne sono stati molti altri che l’hanno chiamato, gente che prima delle campagne non lo aveva mai sentito nominare. Non si può fare la frittata senza rompere qualche uovo.
[pAt] Per il futuro avete intenzione di mantenere questo tipo di approccio per la pubblicità di Taffo o pensate che alla lunga potrebbe stancare gli utenti?
[ALESSIO] Bisogna saper variare. In pubblicità bisogna veicolare emozioni, la pubblicità piatta non ha ragione di esistere per Taffo Funeral Services né tantomeno per noi. Bisogna coinvolgere, divertire, commuovere. Ora funziona, l’importante è mantenere questo tipo di approccio senza esagerare ad esempio nella frequenza degli interventi. Sarebbe come stare a cena con qualcuno che ogni 5 minuti fa una battuta! Ad un certo punto basta, ti viene di attaccarlo al muro! Bisogna anche sparire ogni tanto, evitare di sovraesporsi.
[pAt] Come gli spazi bianchi nella composizione grafica, i contrografismi!
[ALESSIO] Si, esatto. A carnevale “Ragazzi, non ci fate scherzi stasera” è finita persino su Il Messaggero! Ci ha fatto un articolo anche Blitz Quotidiano… e tanti altri! Abbiamo celebrato il carnevale ricordando di non fare errori che potrebbero rovinarlo per sempre. E poi per San Valentino l’abbiamo fatta grossa… ma non vuol dire che ad ogni ricorrenza usciremo con qualcosa, rischiamo di desensibilizzare il pubblico.
[pAt] Quindi è studiata questa campagna! Perché a me sembrava molto spontanea, molto diretta. C’è una storia dietro, un percorso..
[ALESSIO] Ci sono 4 anni e mezzo di storia di Taffo. C’è molta coerenza, un posizionamento molto molto chiaro… molte pianificazioni per le affissioni… Taffo ha investito molto sulla pubblicità…
[pAt] Quindi c’è molto budget! Questa era un’altra domanda che ti volevo fare!
[ALESSIO] Il budget c’è! Anche se poi non è detto che bisogna spenderlo tutto! Ad esempio i social ti fanno fare bei risparmi. Poi in seguito alla campagna Taffo ci siamo cimentati in una campagna molto particolare per un’altra agenzia funebre, una start up, che è uscita fuori dall’anonimato arrivando a 20 paesi nel mondo! Quindi con articoli su Il Venerdì di Repubblica, su Libero e Adkronos ecc… interviste fatte direttamente ai titolari dell’azienda… perché abbiamo fatto questa promozione chiamandola “Week end, con il morto” con un weekend omaggio offerto a tutti i clienti che facevano un funerale da loro, valido 12 mesi, dando un cofanetto in dotazione con 135 località diverse tra cui scegliere. Con solo con 20 manifesti, una campagna di quartiere, siamo andati a finire sui siti di 20 paesi del mondo, tutti quelli di lingua latina americana. Da azienda sconosciuta alla pagina 9 di Repubblica! In quel caso è un approccio di marketing più che pubblicitario. L’unico esempio di agenzia che ha avuto clamore come Taffo Funeral Services…e c’è sempre Peyote adv dietro! Siamo un po’ gli specialisti della comunicazione estrema! Tant’è che anche il Sexy Shop I-Love ha fatto già 3 campagne con noi in 6 mesi con ottimi risultati in termini di fatturato (più 20-30% a campagna) e anche lì abbiamo comunque seguito un approccio non convenzionale.
[pAt] Quindi di base questo è l’approccio che avete con tutti i marchi che si affidano alla vostra agenzia
[ALESSIO] Diciamo che è una nostra prerogativa. Il nome Peyote adv non è nato per caso! È un allucinogeno messicano che ti permette di immaginare come solo sotto l’effetto di stupefacenti forti. Peyote adv comunicazione visionaria. Bisogna trovare nuovi modi per arrivare alle persone. Il vero dramma di una campagna su cui si investono un sacco di soldi per la pubblicità è che nessuno le veda e che nessuno ne parli. Quello è un vero dramma per un cliente. Quando la gente non si accorge che è stata fatta una campagna. Questo può accadere ma a noi finora non è mai successo.
[pAt] Il vostro cliente perfetto?
[ALESSIO] È un’azienda che ha bisogno di comunicare in maniera frequente, che ama utilizzare più piattaforme (sia online che offline) e non ha paura di osare o di fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima. Tutti vogliono fare cose nuove ma una volta che porti qualcosa di veramente rivoluzionario non sono tanti quelli che hanno il coraggio di dire “ok andiamo, facciamo questa” perché è più facile prendere strade già battute.
[pAt] Si perché si può anche sbagliare! Non vorrei che passasse il messaggio “osare fa sempre bene” o che non ci siano rischi. Si, ci vuole coraggio e qui ci siamo ma non voglio che arrivi l’informazione: “è facile fare una campagna del genere, basta fare qualche cazzata”. Può andare male, puoi anche mandare in fallimento un’azienda facendo la mossa sbagliata. E ci sarebbe tantissimo da dire…
[ALESSIO] Sai, c’è qualche ingrediente magico per non farla andare male!
[pAt] Dicceli quali sono secondo te.
[ALESSIO] Bisogna integrare concetti sostenibili. Metterci dentro la marca, il valore aggiunto al di là del modo in cui racconti una cosa. Puoi dirla in modo diverso ma l’importante è che la sostanza ci sia! Che ci sia informazione utile per le persone che guardano una campagna, un servizio. Un prodotto con dei valori. Devono venir fuori i motivi per cui quell’azienda è più competitiva di un’altra: quelle sono le cose che rimangono al di là del modo eclatante con cui tu racconti una cosa. Se arriva quella cosa allora la gente non ti ignora e ti ricorda meglio ma deve ricordare qualcosa di importante e interessante su quel servizio. Se io trovo un modo diverso per raccontare le rate… ho vinto. Perché l’informazione che rimane è che con Taffo Funeral Services fai il funerale a rate. Bisogna farsi ricordare. Ad esempio: come faccio a far ricordare che c’è un sexy shop che a natale può diventare un luogo per fare regali particolari? La sfida è quella! Io ti ho rubato lo sguardo ma devo dirti qualcosa di concreto in quel momento. Se il messaggio è vuoto è inutile. La campagna non converte ed è tutto inutile.
In un momento di crisi, Taffo Funeral Services con le sue rate ha coperto un bisogno! L’unico che faceva rateizzazione. Anche perché siamo bombardati dalla pubblicità quindi farsi largo tra le altre campagne non è facile. Questo è il modo per non fare cose fini a se stesse: porsi obiettivi precisi.
[pAt] La pubblicità con l’urna e le ceneri con scritto “Sicuri di non avere estranei in casa?” è vostra?
[ALESSIO] Quella è nostra e ha vinto 3 premi come miglior affissione dell’anno al MEDIASTARS, passata alla radio, folta letteratura su web ecc ecc. Illudersi di avere nell’urna il proprio defunto (perché è capitato che alcune agenzie truffaldine non mettessero solo le ceneri del defunto nell’urna bensì ceneri di altre persone cremate insieme), magari pensi di avere tuo nonno nell’urna invece c’è una squadra di giocatori di calcetto che si sono schiantati sull’autostrada dopo la partita. Quindi è qualcosa di inquietante ma è la realtà. Quella campagna ti fa scendere la goccia di sudore, il brividino dietro la schiena, ma anche sorridere.
[pAt] Quando fate le pubblicità per la Taffo: una mano ce l’avete sul mouse.. e l’altra?
[ALESSIO] [RIDE] Il nostro sogno era di creare sotto effetto del Peyote ma è in via d’estinzione ormai. In mancanza d’ altro: lunghi brainstorming alcolici. Quindi nell’altra mano c’è un bicchiere di vino o di birra doppio malto. Per raggiungere la follia, tannino e luppolo ogni tanto aiutano.
Ecco altri esempi di pubblicità della Peyote ADV
I RETROSCENA PIRATA
Mentre si discuteva sul titolo ecco qualche scemenza uscita nella chat
[Fabio] Davanti al mare tuffo, davanti al precipizio Taffo.
[Paolo] Ultimo taffo a parigi
[Antonello] Crudo o cotto? GranTaffotto
[Antonello] Taffo… più bianco non si può
[Antonello] La lavatrice dura di più, con Taaaafffoooo!
[Fabio] Taffo. What else?
[Antonello] Taffo ti mette le Aliiiiii
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