Ecco, mi è capitato di incontrare il relatore del Brand Design Tour Maurizio Pagnozzi visto che è tornato in italia per venire da noi.
Due domande non potevo non fargliele! Conosciamolo meglio!
Maurizio, sei tornato già in Italia: avevi tutta questa fretta di tornare per il Brand Design Tour?
Beh sì, insieme ai Pirati stiamo organizzando un evento unico nel suo genere. Due giorni di formazione incentrati esclusivamente sul Brand Design. Analizzeremo tutti gli aspetti fondamentali che portano alla progettazione di un buon” marchio e vedremo come i principi del design vengono applicati a questa disciplina. I partecipanti avranno quindi una visione mirata oltre a preziosi consigli pratici. Negli ultimi anni il Brand Design sta riacquistando quel prestigio e quel ruolo importante che aveva in passato all’interno del mondo creativo e capire come funziona è fondamentale per chiunque voglia specializzarsi in questo settore.
Fatti conoscere un po’, raccontaci cosa fai, da dove sei arrivato, dove abiti.
Oggi mi occupo esclusivamente di comunicazione legata ai marchi, quindi non sono un creativo che, secondo la visione tutta italiana, si occupa di un po’ di tutto. Fin dalla fine del mio percorso di studi ho deciso che specializzarmi in una specifica branca del graphic design sarebbe stata la chiave del mio percorso professionale. Ho amato fin da subito il branding e ho continuato a studiare e approfondire ogni suo meccanismo. Oggi vivo a Londra, luogo che è uno stimolo continuo per la mia professione.
Abiti quindi a Londra: ti manca l’italia? Se si cosa ti manca di più?
In realtà dopo aver partecipato come relatore all’ultima edizione del Creative Pro Show e alla visibilità che ne è conseguita, mi capita spesso di tornare in Italia per eventi formativi. Quindi no, non sento la mancanza. Quando ho voglia di rivedere amici e parenti mi bastano due ore di aereo per essere da loro. Il lavoro lo porto con me, è il bello di questa professione. Mi basta un computer e una connessione internet per essere in contatto con i miei clienti da qualsiasi parte del mondo.
Il brand design italiano e quello londinese: ci sono delle differenze sostanziali? Chi ha più gusto?
Fin dall’inizio della mia carriera ho cercato di confrontarmi con la scena internazionale, superando quello che poteva essere un limite territoriale. Quindi non farei un discorso legato a uno specifico paese o gusto, non per la mia disciplina almeno. Il fine di un buon marchio è che deve “funzionare”, il suo significato deve superare il limite del significante legato a un determinato luogo. Scopo di un bravo Brand designer è scegliere i segni giusti per comunicarlo. Detto questo posso dire di aver visto marchi brutti e marchi ben progettati sia in Italia che in UK.
Io già so com’è successo ma gli altri no: come ti sei trovato nei pirati? Perché siamo qui che stiamo organizzando mezzo mondo?
Ho incontrato i Pirati per la prima volta all’ultimo Creative Pro Show. Fin da subito mi ha colpito la forza e l’energia di questo gruppo di creativi e la loro unione. In quei due giorni sono stato spesso al loro stand e ho avuto modo di parlare più volte con alcuni di loro. Quasi subito è nata la voglia di collaborare, si doveva solo trovare il progetto giusto.
E poi, cos’è successo?
Nei mesi ho conosciuto meglio Patrizia Anna Coccia, fondatrice dei Pirati e mi sono confrontato più volte con lei circa il settore creativo del nostro paese. Ero alla ricerca di una persona che seguisse i miei progetti formativi in Italia e avevo da tempo l’idea di organizzare un workshop specifico sul branding. Le ho quindi proposto di occuparsi dell’organizzazione. In quel periodo anche Patrizia stava pensando a un evento targato “I pirati”, quindi ci è venuto molto naturale unire le due cose.
Come mai ami così tanto il brand design, cos’ha più di qualche altro lavoro?
Amo l’idea di progettare qualcosa che durerà nel tempo, un qualcosa di non momentaneo, l’immagine che accompagnerà un’azienda o un prodotto per diversi anni. E amo farlo in quella fase in cui ancora non sono sul mercato. Per questo motivo il modo di approcciarsi al progetto è differente dal resto del graphic design. Bisogna sempre avere un occhio puntato al futuro ed essere capaci di esprimere al meglio i valori di un’azienda attraverso pochi segni grafici. Una sfida continua che non mi permette mai di annoiarmi.
Perché è cosa buona e giusta venire al tuo workshop sul Brand design? Cos’ha di più rispetto agli altri?
Non so cosa hanno gli altri, so cosa avrà il nostro. Porterò la mia esperienza di creativo specializzato in branding, la mia esperienza di freelance e la mia esperienza come self promoter. Analizzeremo gli sbagli che spesso si commettono quando ci si approccia a questa disciplina, condividerò consigli pratici, trucchi e segreti e affronteremo il percorso creativo che porta alla realizzazione di un buon marchio. Il tutto supportato dal gruppo dei Pirati Grafici e da sponsor come Fotolia, Adobe Stock, Exaprint, Blowhammer, 3D Connexion che hanno pensato a promozioni esclusive e sorprese per i tutti i partecipanti. Non mi resta che salutare e darvi l’appuntamento a Torino l’11 e il 12 Maggio o a Roma 8/9 ottobre e Napoli 11/12 ottobre. Ci vediamo tra poche settimane gente!
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